Pozzuoli ed il fenomeno del Bradisismo
Menu Home Chi Siamo Blog Menu Home Chi Siamo Blog Contattaci Home Blog Pozzuoli ed il fenomeno del Bradisismo Il bradisismo è un fenomeno ciclico che da millenni interessa l’area dei Campi Flegrei, con particolare insistenza su Pozzuoli. Il movimento indotto dal suolo, che può sollevarsi o abbassarsi, è causato dall’accumulo sotterraneo di magma o gas, con conseguenze significative per i centri abitativi. Negli ultimi mesi del 2024 sono stati registrati aumenti dei fenomeni sismici, con il conseguente sollevamento del piano di calpestio che ha destato preoccupazione tra i residenti e le autorità. Le cause del bradisismo e la sua pericolosità Il bradisismo è causato da movimenti del magma nelle profondità della caldera dei Campi Flegrei. Una caldera è una grande depressione o cratere (vedasi immagine precedente) che si forma in seguito al collasso del terreno dopo una potente eruzione vulcanica. Detto fenomeno si verifica quando, durante un’eruzione esplosiva, il magma viene espulso in grande quantità dal serbatoio sotterraneo. Una volta che il serbatoio di magma si svuota parzialmente o completamente, il supporto sotterraneo (posto alla base) viene a mancare, causando il crollo della parte superiore del cono-vulcano. Il movimento che deriva dal bradisismo non è percepibile dai sensi umani in quanto i tempi di sollevamento ed abbassamento del piano strada sono estremamente lenti. Può difatti avvenire nell’arco di pochi millimetri o centimetri al mese ed è generalmente accompagnato da terremoti di varia intensità che fungono da scosse di assestamento. Secondo l’INGV, nel corso del 2024 si è registrato un incremento del sollevamento del suolo, con una media di 2 cm al mese. Questo aumento, doppio rispetto alla media dei primi mesi dell’anno, è stato accompagnato da numerose scosse sismiche, alcune delle quali avvertite chiaramente dalla popolazione. Gli ultimi accadimenti e la paura del sisma Negli ultimi mesi del 2024, un’intensificazione delle scosse sismiche ha destato grande preoccupazione tra i residenti di Pozzuoli e delle zone limitrofe. Una delle scosse più forti, di magnitudo 3.8, ha causato crepe e lesioni di vario tipo sul patrimonio edilizio e reso necessarie evacuazioni temporanee dei residenti. Alcuni abitanti hanno segnalato danni significativi ai propri edifici ed il Comune ha attivato dei campi temporanei per ospitare le famiglie sfollate lungo i litorali della zona. Le autorità, in collaborazione con la Protezione Civile, hanno rafforzato le misure di sicurezza, allestendo centri di accoglienza e garantendo un monitoraggio continuo. Il piano di evacuazione per le emergenze è stato rivisto ed aggiornato, al fine di garantire una risposta rapida in caso di “escalation” del fenomeno del rischio vulcanico. Stato attuale e precauzioni prese dal Comune di Pozzuoli Attualmente, la situazione è sotto monitoraggio costante da parte dell’INGV e delle autorità locali. Anche se non ci sono segnali imminenti di un’eruzione vulcanica, il continuo sollevamento del suolo e le scosse sismiche rendono necessario un attento controllo. Il Comune di Pozzuoli ha implementato misure preventive, come la chiusura temporanea di edifici pubblici considerati a rischio e la continua fruizione di informazione per sensibilizzare ed aggiornare i cittadini. I residenti sono stati istruiti sulle procedure di evacuazione e sul come comportarsi in caso di scosse sismiche. Inoltre, le scuole e gli uffici pubblici sono stati dotati di piani di emergenza aggiornati ad hoc. Il bradisismo secondo l’INGV Il bradisismo dei Campi Flegrei è un fenomeno complesso, legato al movimento di fluidi vulcanici sotto la superficie su cui sorgono gli edifici e le strade di Pozzuoli. Secondo l’INGV, il fenomeno attuale è causato principalmente da un aumento della pressurizzazione del sistema idrotermale e del magma situato a profondità variabili. Quando il magma si muove verso l’alto, riscalda le acque sotterranee, provocando la formazione di gas. Questi gas, a loro volta, esercitano pressione sul suolo, provocando il sollevamento. La deformazione del suolo è strettamente monitorata tramite stazioni GPS, che misurano costantemente i movimenti del terreno, con precisione millimetrica. Il sollevamento medio attuale è di circa 2 cm al mese, concentrato nella zona di Rione Terra, il cuore di Pozzuoli. Questo sollevamento è accompagnato da una sismicità significativa, con scosse che variano da magnitudo 1.0 a 3.8; molto frequenti sono gli sciami sismici dell’area. Pericolo futuro: il rischio vulcanico e sismico Il principale timore legato al bradisismo è che possa precedere un’eventuale eruzione vulcanica. Sebbene al momento non ci siano segnali chiari che indichino un’eruzione imminente, la storia dei Campi Flegrei mostra che il rischio non può essere ignorato. Il bradisismo del 1982-84, ad esempio, portò all’evacuazione di oltre 30.000 persone. Le autorità locali e l’INGV mantengono un livello di allerta giallo, che indica una situazione di attenzione e monitoraggio continuo. Le evacuazioni preventive e la formazione della popolazione locale rappresentano le misure più efficaci per mitigare il rischio che può derivare da un eventuale disastro. Conclusioni: la sicurezza ed il ruolo del geologo In un territorio complesso e dinamico come quello dei Campi Flegrei, il ruolo del geologo è cruciale per comprendere e gestire i fenomeni legati al bradisismo. Grazie alla loro competenza, i geologi analizzano i movimenti nel sottosuolo, i cambiamenti statici nelle strutture geologiche e la sismicità locale, fornendo dati indispensabili per la prevenzione di disastri e per la pianificazione territoriale. Le loro analisi consentono di identificare le aree a rischio, sviluppare strategie di mitigazione e garantire la sicurezza degli edifici e della popolazione. Un aspetto fondamentale del lavoro del geologo è la collaborazione con le autorità locali, la Protezione Civile e gli istituti di ricerca come l’INGV. Attraverso un monitoraggio costante e l’utilizzo di tecnologie avanzate, come stazioni GPS, sismografi e analisi geochimiche, i geologi sono in grado di rilevare anche i più piccoli cambiamenti, individuando quei segnali di pericolo che l’occhio nudo non può osservare. Questi dati vengono utilizzati per aggiornare piani di emergenza, progettare interventi strutturali e sensibilizzare la popolazione sui comportamenti da adottare in caso di emergenza. Per chi vive a Pozzuoli e nelle zone limitrofe, la conoscenza dei rischi legati al bradisismo non è solo una questione di consapevolezza, ma rappresenta una vera e propria misura di sicurezza e sopravvivenza. Essere informati sulle procedure
La Microzonazione Sismica in Italia: come Ridurre il Rischio
Menu Home Chi Siamo Blog Menu Home Chi Siamo Blog Contattaci Home Blog Microzonazione Sismica: come Ridurre il Rischio in Italia Sapevi che una gestione efficace del rischio sismico può ridurre significativamente i danni e salvare vite? Vivendo in un paese esposto a eventi sismici come l’Italia, è essenziale conoscere come il territorio possa rispondere ad un evento sismico. La microzonazione sismica è uno strumento avanzato che analizza in dettaglio la risposta sismica locale, fornendo informazioni cruciali per proteggere intere comunità. Cos’è la Microzonazione Sismica? Consiste in una serie di studi che analizzano il comportamento specifico del terreno durante un sisma in determinate aree, suddividendo il territorio in microzone omogenee in base alla risposta sismica locale. Questo processo consente di individuare le aree più vulnerabili e di adottare misure urbanistiche e progettuali più sicure. In Italia, uno dei paesi europei più esposti al rischio sismico, la microzonazione sismica è una risorsa indispensabile per prevenire danni significativi e garantire una pianificazione urbana sostenibile. Per approfondire le linee guida sulla microzonazione sismica, puoi consultare la risorsa fornita dal Centro di Microzonazione Sismica. Perché la Microzonazione Sismica è Cruciale in Italia? Sicuramente si; è lo strumento che consente di studiare le caratteristiche di un territorio che intervengono nell’alterazione del moto sismico e di quantificare gli effetti locali, temporanei e permanenti. In Italia gli studi di microzonazione sismica sono realizzati utilizzando standard condivisi a livello nazionale, secondo tre livelli di approfondimento: MS di livello 1: individua zone omogenee in prospettiva sismica, su basi prettamente geologiche. Distingue zone stabili, stabili con amplificazioni, instabili. MS di livello 2: quantifica numericamente l’amplificazione del moto sismico, utilizzando abachi; MS di livello 3: quantifica numericamente l’amplificazione del moto sismico mediante analisi numeriche di risposta sismica locale. In Italia, il rischio sismico è una questione di primaria importanza, considerando l’elevata sismicità del territorio. I terremoti hanno storicamente colpito diverse regioni con conseguenze devastanti, e la microzonazione sismica gioca un ruolo cruciale nel ridurre questi impatti. Vediamo come: Le linee guida della Protezione Civile forniscono ulteriori dettagli sull’importanza della microzonazione nella gestione del territorio: consulta la guida. Uno studio di MS non può infatti prescindere da un adeguato Piano di Protezione Civile. Le Fasi di studio La microzonazione sismica segue un processo articolato, generalmente suddiviso in tre fasi principali: Questa suddivisione del territorio è un riferimento essenziale per architetti, ingegneri e amministratori locali. Per informazioni dettagliate sul processo, leggi la guida tecnica. Microzonazione Sismica e Pianificazione del Territorio I risultati della MS sono essenziali per orientare la pianificazione urbana in modo sicuro e consapevole. Le amministrazioni pubbliche utilizzano le mappe di rischio per: Queste misure sono essenziali per la gestione delle emergenze sismiche, poiché consentono di intervenire con maggiore rapidità e precisione nelle aree più esposte. Con la microzonazione sismica, ogni comunità può garantire una maggiore sicurezza per i propri abitanti. Le Sfide della MS: Dati e Risorse Necessari Nonostante la sua importanza, la microzonazione sismica presenta alcune sfide che possono complicarne l’implementazione: L’investimento nella microzonazione sismica non solo protegge le persone e le infrastrutture, ma contribuisce a un futuro più resiliente. Scopri di più sui rischi specifici come la liquefazione nella guida della Protezione Civile. Conclusione In Italia, adottare studi di Microzonazione Sismica significa costruire in modo sicuro, informato e resiliente, proteggendo vite e riducendo il rischio sismico derivante dagli effetti di sito che impattano sul costruito. La collaborazione tra geologi ed amministrazioni locali è fondamentale per realizzare detti studi che non possono prescindere da un Piano di Protezione Civile adeguato. Domande Frequenti 1. Qual è la differenza tra microzonazione sismica e zonazione sismica? La zonazione sismica analizza il rischio sismico su larga scala, mentre la microzonazione sismica si concentra su aree specifiche, studiando la risposta locale del terreno ai terremoti. 2. Come si identificano le microzone omogenee? Le microzone omogenee vengono identificate attraverso analisi geologiche e sismiche che valutano le caratteristiche del suolo, la morfologia e la risposta sismica locale di aree a comportamento similare. 3. Chi utilizza i dati della microzonazione sismica? I dati sono utilizzati da amministrazioni locali, ingegneri, architetti e geologi per pianificare costruzioni sicure e per una gestione più consapevole del territorio. 4. Quali tecnologie vengono utilizzate negli studi di microzonazione sismica? Gli studi si avvalgono di tecnologie avanzate come sensori sismici, telerilevamento, software di modellazione geotecnica ed analisi stratigrafiche. 5. Quanto tempo richiede uno studio di microzonazione sismica? Il tempo dipende dalla complessità dell’area e dalla quantità di dati da analizzare, ma in genere richiede diversi mesi di lavoro. 6. La microzonazione sismica è obbligatoria per i comuni italiani? Non tutti i comuni sono obbligati a condurre studi di microzonazione, ma è fortemente raccomandata per le aree a rischio sismico elevato. 7. Quali sono i canali principali per dedurre le Linee guida ufficiali sulla microzonazione sismica? Lavoriamo al tuo prossimo progetto Clicca il pulsante qui sotto per accedere all’area contatti e prenotare una telefonata di approfondimento per sviluppare il piano d’azione su misura per te. Contattaci P.IVA: IT05927940659 – Tutti i diritti sono riservati Linkedin Instagram
Quando chiamare il Geologo?
Menu Home Chi Siamo Blog Menu Home Chi Siamo Blog Contattaci Home Blog Quando chiamare il Geologo? Quando chiamare il geologo? Facciamo dei semplici esempi. Se vivi in un contesto geologico complesso, se stai semplicemente costruendo o comprando la tua prima casa, oppure stai ampliando il tuo fabbricato con lavori di manutenzione straordinaria, è fondamentale che tu conosca il grado di sicurezza e di tenuta dell’area. Pertanto, devi chiamare il geologo. Spesso parliamo con clienti che hanno comprato proprietà o terreni, a primo impatto fruttiferi, per poi ritrovarsi a dover nuovamente mettere mano al portafogli per rettificare alcune situazioni di rischio molto onerose, anche per semplici lavori per la realizzazione di interni o outdoor. Sapevi che per poter realizzare una piscina sicura, uno degli studi preliminari da eseguire è quello da affidare ad un geologo? Sai quanti sono i casi di ripristino e recupero di aree adibite alla costruzione di piscine interrate che hanno avuto problemi di lesioni e cedimenti, tali da creare delle importanti perdite d’acqua nei terreni? E sapevi che dilavare i terreni sottostanti ad una fondazione può comportare cedimenti importanti? Ci capita spesso di intervenire in detti contesti, chiedendoci spesso: Perché non chiamare il geologo in fase di prevenzione? Facciamo qualche esempio. Ti è mai capitato di sentire al telegiornale di interventi su beni immobili da dover liberare da fango e detriti in occasione di eventi di dissesto idrogeologico inattesi? (Che poi di inatteso, in geologia, non c’è quasi nulla…). Oppure, ti è mai capitato di vedere in casa tua o di qualche tuo conoscente, lesioni allargarsi su facciate e pareti? Ed in caso, ti è mai capitato di verificare un abbassamento del piano di calpestio del tuo atrio giardino o dei marciapiedi a contorno di una parete oggetto di crepe? Bene, per tutti questi casi (e per altri ancora) devi chiamare il geologo. Esistono diversi tipi di studi da eseguire per ogni caso sopra citato, riducendo ad una percentuale prossima allo zero ogni possibile rischio atteso (o disatteso per molti seppur del settore!). Quando chiamare il Geologo? In fase di PREVENZIONE Un geologo non è solo uno studioso dei fenomeni naturali, ma un professionista della prevenzione. Senza un’analisi geologica accurata, rischi da frana, cedimenti e crolli sono solo una parte dei problemi in cui ti puoi imbattere senza saperlo, con il rischio di piangere eventi catastrofici che potevano essere individuati e risolti prima, preventivamente! In una nazione come l’Italia dove frane, alluvioni e fenomeni geologici sono all’ordine del giorno, la tua sicurezza è a rischio. E molte volte non ne sei nemmeno consapevole..! Nessuno mai verrà a dirti la realtà dello stato dei luoghi del lotto di terreno o del fabbricato che stai acquistando, sia per conflitti di interessi, sia per inconsapevolezza reale sull’argomento! Che poi diciamocelo… non è detto che per forza di cose, le lesioni al tuo fabbricato sono causate da eventi catastrofici imminenti. Anche una semplice tubatura di sottoservizi lesionata e che perde acqua, può dilavare i terreni e far cedere le tue fondazioni. Ma chi ti dice cosa realmente sta succedendo ai terreni di casa tua? Il Geologo Il geologo può aiutarti a prevenire i disastri attraverso una serie di studi mirati, che potrebbero colpire il tuo immobile e la tua famiglia in maniera diretta ed immediata o lenta e silenziosa! Quest’ultimo caso è, per certi versi più pericoloso, poiché tende a manifestare segnali chiari in tempi molto lunghi, quando il problema a monte ha ormai messo in opera danni irreversibili. Ma se sei arrivato fin qui, sappi che sei nel posto giusto per trovare le soluzioni più consone al tuo problema. Lo Studio SANFELICE interviene da tempo sui fenomeni descritti e garantisce studi mirati non solo al miglioramento della stabilità della tua casa, ma ti aiuta anche a risparmiare sui costi di riparazione futuri, preservando il tuo investimento economico! I danni derivanti da fenomeni di rischio idrogeologico o cedimenti in fondazione e strutturali da rischio sismico, possono rovinare irrimediabilmente il valore del tuo immobile, riducendone il fattore estetico ed economico sul mercato e compromettendo la cosa più preziosa: la tua sicurezza. E quindi se ti stai chiedendo cosa fare per aumentare il grado di sicurezza della tua casa… CONTATTACI ORA Prenota la tua consulenza geologica con noi per ottenere una valutazione accurata sullo stato dei luoghi della tua casa e dei suoi terreni di fondazione. Attraverso studi di dettaglio mirati, possiamo aiutarti a prevenire problematiche future e garantire la sicurezza alla tua famiglia ed alla tua proprietà. Contattaci oggi stesso per una consulenza mandando una mail ad info@studiosanfelice.it, scrivendoci un messaggio whatsapp al numero che trovi nella sezione CONTATTI oppure clicca qui e compila il form per prenotare la tua consulenza telefonica preliminare. Domande Frequenti 1. Devo ristrutturare casa, devo chiamare il geologo? Dipende. Se gli interventi che intendi realizzare rientrano in manutenzione ordinaria e non comportano variazioni sostanziali del fabbricato o dei carichi che esso esercita sui terreni e sulle fondazioni, non è necessario intervenire sulla geologia della casa. Viceversa, se i lavori che intendi realizzare vanno in manutenzione straordinaria e comportano variazioni sostanziali sia al fabbricato in se, che alle strutture, aumentando i carichi sui terreni e sulle fondazioni, allora è necessario l’intervento preventivo di un geologo che riporterà le nuove informazioni in una relazione geologica. Tale strumento è oggetto di asseverazione e va consegnata in fase di caricamento della pratica al Genio Civile e costituisce parte degli adempimenti propedeutici al consenso ai lavori da parte dell’Ente. In questo caso, senza il geologo non puoi nè far progettare, nè puoi costruire. E se faccio i lavori e non chiamo il geologo? Se rientri nel caso di lavori di manutenzione straordinaria con realizzazione di nuove strutture e variazioni sostanziali del fabbricato, non puoi non consultare anche il geologo. Un tecnico progettista sa bene che senza la relazione geologica non può depositare il calcolo di uno strutturista al Genio Civile. Se non chiami il geologo stai configurando l’iter tipico per un abuso edilizio e ne sei responsabile tu, la ditta
Il Consolidamento delle fondazioni: Pali, Micropali e Resine Espandenti
Menu Home Chi Siamo Blog Menu Home Chi Siamo Blog Contattaci Home Blog Il Consolidamento delle fondazioni: Pali, Micropali e Resine Espandenti Il consolidamento delle fondazioni è un processo importante per garantire la stabilità degli edifici, specialmente in caso di cedimenti o all’occorrenza di fenomeni premonitori di eventuali crolli. Tecniche quali l’uso di pali, micropali e resine espandenti sono essenziali in questo contesto e trovano grande riscontro sul mercato odierno. In Italia, dove il rischio di cedimenti è accentuato da particolari condizioni geologiche (come ad esempio i fenomeni di liquefazione o il dilavamento dei terreni), l’utilizzo di pali, micropali, e resine espandenti si rivela fondamentale per intervenire su edifici esistenti di cui migliorare la stabilità strutturale e la resistenza dei terreni di fondazione. Cos’è il Consolidamento delle Fondazioni? Il consolidamento delle fondazioni è un intervento indispensabile per ripristinare la stabilità di edifici costruiti su terreni instabili o soggetti a cedimenti; detto problema deriva essenzialmente dalla natura dei litotipi, dalla presenza di falde acquifere superficiali, eventi sismici con relativi fenomeni sismo-indotti o, semplicemente, da errori di progettazione. In Italia, molte costruzioni risentono di queste problematiche, soprattutto in regioni dove la componente geologica è particolarmente complessa. Quali Segnali Prevedono un Cedimento? Riconoscere i segni del cedimento in fondazione è fondamentale per prevenire danni molto gravi. Crepe nei muri, pavimenti irregolari o porte e finestre che non si chiudono correttamente, sono indizi premonitori di un deficit della stabilità strutturale. In questi casi è indispensabile consultare un geologo al fine di poter valutare l’intervento più appropriato tra quelli citati. Infatti, dall’analisi geologica condotta attraverso una serie di indagini geognostiche preliminari, come ad esempio le indagini penetrometriche, si acquisiscono le informazioni sulla stratigrafia del sito. Da questo ne deriva dunque il piano d’azione da intraprendere per mitigare il cedimento e consolidare fondazioni e strutture attraverso metodi mirati. Perché scegliere il Consolidamento delle fondazioni? Pali e micropali rappresentano soluzioni di consolidamento che agiscono in profondità, trasferendo il peso della struttura ad aree del sottosuolo più competenti. I pali sono generalmente utilizzati per edifici più grandi o in situazioni complesse dove è necessario raggiungere strati di terreno/roccia molto profondi. I micropali, di diametro ridotto (circa 7cm), sono ideali per interventi meno invasivi a farsi in edifici residenziali in uso, fabbricati storici o in aree affette da limitazioni di vario tipo. Ma prima di addentrarci nell’argomento, facciamo prima una distinzione tra queste tecnologie. Differenze tra le tipologie di pali Esistono svariate famiglie di pali che, all’occorrenza, mostrano una variabile adattabilità al tipo di consolidamento che si vuole mettere in atto. Non ci soffermeremo sulle varie tipologie e peculiarità costruttive, ma sulle categorie generichei che possono essere così raggruppate: Tuttavia, i pali non sono l’unico modo per consolidare un terreno ceduto. Con il tempo, le soluzioni diventano sempre più interessanti! Parliamo quindi di… Resine Espandenti: Innovazione e Vantaggi Le resine espandenti permettono di consolidare il terreno e sollevare le fondazioni (nell’ordine di misura che varia da pochi centimetri a qualche decimetro), sfruttando le caratteristiche chimiche degli aggregati iniettati nel terreno. Si inseriscono attraverso delle cannule che, posizionate a livelli quotati variabili, si espandono e colmano i vuoti nel terreno, migliorandone la portanza. Questo metodo è particolarmente utile in contesti dove il cedimento è localizzato e si necessita di un intervento non invasivo e rapido. Le resine possono essere utilizzate anche per sollevare pavimenti o marciapiedi che si sono ribassati nel tempo per svariate cause, geologiche e non. Il successo, oltre alla corretta posa in opera ed alla qualità della miscela, è legata soprattutto alla mitigazione del problema che ha messo in opera il cedimento (come ad esempio, tubature lesionate con conseguenti perdite d’acqua nei terreni). Il risultato è immediato e non richiede, generalmente, titoli autorizzativi all’intervento. Differenze tra Pali, Micropali e Resine Espandenti Le tecnologie descritte presentano differenze significative che si traducono in un attento utilizzo in funzione del risultato che si intende raggiungere. Logistica, tempi di esecuzione, numero di installazioni e manovalanza, determinano il prezzo dell’intervento. A tal proposito, non è possibile fare una stima economica precisa, in quanto ogni caso è a se e va analizzato in ogni sua peculiarità. Ad ogni modo possiamo tranquillamente suggerire l’utilizzo di:– resine espandenti: per interventi di natura irrisoria come ad esempio il ripristino di piani quotati di calpestio che si sono ribassati. In alcuni casi la si può usare anche per ripristinare la quota di piccoli manufatti che si sono inclinati o ribassati rispetto a strutture adiacenti. Non è consigliabile l’uso di resine in prossimità di ricicli d’acqua nel terreno oggetto di intervento, di terreni limosi o di cedimenti di grossa entità;– Pali: preferibilmente da installare su costruzioni di nuova fabbricazione, sono soluzioni da approntare in occasione di terreni superficiali scadenti, al fine di trasferire i carichi a strati del sottosuolo più performanti dal punto di vista geotecnico. Si possono integrare anche in occasione di consolidamenti ma si deve tener conto di ampi spazi logistici e di costi sicuramente non irrisori. La tipologia dei materiali ed il metodo di infissione, viene stabilito dal progettista in funzione degli studi geologici realizzati in area da un geologo;– Micropali: richiedono costi più contenuti e tempi meno lunghi rispetto a quanto richiesto per l’installazione di un palo. Vengono molto utilizzati nell’ambito dei ripristini di fondazioni cedute per piccole e medie abitazioni, il cui carico viene ripartito per ogni micropalo connesso a plinti o travi rovesce con opportune strumentazioni che fanno lavorare il micropalo sin da subito, monitorandone lo stato tensionale e raggiungendo un grado di precisione molto elevato. Normative e Linee Guida sul Consolidamento delle Fondazioni Il consolidamento delle fondazioni tramite pali, micropali e resine espandenti è regolato da precise normative tecniche in Italia. Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018) e il Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2008 ne stabiliscono i criteri per la progettazione. Conclusione Affidarsi a tecnologie avanzate come pali, micropali e resine espandenti è essenziale per garantire la stabilità delle fondazioni e la sicurezza delle costruzioni che hanno subito un cedimento. Questi metodi offrono soluzioni efficaci per prevenire
La Liquefazione dei Terreni
Menu Home Chi Siamo Blog Menu Home Chi Siamo Blog Contattaci Home Blog La Liquefazione dei Terreni La liquefazione è un fenomeno che si manifesta in concomitanza di eventi sismici di una certa intensità (magnitudo generalmente superiore a 5.5) e che interessa terreni sabbiosi sciolti posti al di sotto del livello di falda (che generalmente si attesta entro i primi 15m di profondità dal piano campagna). A seguito del sisma si genera un incremento della pressione interstiziale che causa l’annullamento della resistenza del terreno e la fuoriuscita di materiale sabbioso misto ad acqua. Il risultato è un terreno che si comporta temporaneamente come un fluido. Questo fenomeno rappresenta un rischio significativo per le strutture che fondano su questi terreni, poiché durante la liquefazione si possono verificare cedimenti improvvisi del suolo, inclinazioni degli edifici e, in casi estremi, il completo sprofondamento delle strutture. Entriamo nel vivo dell’argomento e descriviamo le dinamiche di questo fenomeno. Le Dinamiche della Liquefazione: Come si Verifica Per comprendere il processo di liquefazione, è essenziale partire dalla composizione del suolo. I terreni sabbiosi, particolarmente quando saturi d’acqua, sono composti da particelle granulari con spazi vuoti (denominati pori) tra di esse, riempiti di acqua. In condizioni statiche, queste particelle si sostengono reciprocamente, grazie alle forze di attrito e coesione che agiscono tra di loro. Ma quando un terremoto attraversa questi terreni con le sue onde di propagazione, fa vibrare le particelle causando un temporaneo aumento della pressione interstiziale dell’acqua nei pori. Se la pressione dell’acqua supera la pressione di confinamento esercitata dal peso del suolo sovrastante, le particelle di sabbia perdono contatto tra loro ed il terreno si comporta come un fluido viscoso. Questo processo è accelerato in terreni sciolti, saturi ed a bassa densità. Segnali Premonitori e Condizioni Favorenti Esistono vari segnali premonitori che possono indicare la presenza di terreni suscettibili alla liquefazione. Tra questi, la presenza di sabbie pulite, sciolte, e la vicinanza a corpi idrici sono i più comuni. Come già anticipato, un livello di falda elevato (entro i primi 15m di profondità dal piano campagna), specialmente in aree come pianure alluvionali e zone costiere, aumenta significativamente il rischio da liquefazione. Un altro indicatore importante è la storia sismica della regione; aree che hanno sperimentato liquefazione in passato sono evidentemente più vulnerabili a futuri episodi. La granulometria del suolo, infine, è un indicatore importante. La distribuzione delle dimensioni delle particelle, gioca un ruolo cruciale poiché i terreni sabbiosi uniformi sono particolarmente a rischio. Indagini Geotecniche per Identificare il Rischio di Liquefazione La valutazione del rischio di liquefazione richiede un’approfondita indagine geotecnica del sito. Una delle tecniche più utilizzate è il test SPT (Standard Penetration Test), che misura la resistenza del terreno alla penetrazione di un’asta metallica. Il valore Nspt, ottenuto durante la prova, fornisce un’indicazione della densità del suolo e della sua capacità di resistere alla liquefazione. Valori Nspt bassi indicano un terreno a rischio. Altra indagine fondamentale per detti scopi è il CPT (Cone Penetration Test), che fornisce informazioni dettagliate sulla resistenza del suolo e sulla pressione interstiziale. Il CPT è particolarmente utile perché può essere correlato direttamente al potenziale di liquefazione, fornendo un profilo continuo della suscettibilità del suolo lungo la profondità indagata. Oltre ai test in situ, le analisi di laboratorio su campioni di suolo prelevati in campo possono determinare la granulometria, il contenuto d’acqua e la densità relativa, tutti parametri importanti per valutare il rischio di liquefazione. Infine, ma non per importanza, ci sono le prove geofisiche. Indagini come la MASW e le stazioni HVSR consentono di determinare la velocità delle onde sismiche nel sottosuolo e, di conseguenza, identificano la suscettibilità di liquefazione. Esistono molteplici tipologie di indagini a corredo degli studi del geologo per descrivere il fenomeno delle liquefazione, ma come si procede per la mitigazione dei rischi? Scopiamolo insieme. Mitigazione del Rischio di Liquefazione dei terreni Una volta identificato il rischio, è fondamentale adottare misure di mitigazione adeguate. Una delle soluzioni più efficaci è l’uso di fondazioni profonde, come pali o micropali, che trasferiscono il carico delle strutture agli strati di suolo a maggior portanza. Queste fondazioni riducono il rischio di cedimenti differenziali e garantiscono una maggiore stabilità strutturale poiché trasferiscono a livello più competenti i carichi delle strutture. Per cui anche se si verifica la liquefazione dei terreni per gli strati più superficiali, la fondazione non ne risentirebbe poiché ancorata su strati più profondi e non liquefacibili. Un’altra tecnica di mitigazione è il miglioramento del terreno tramite densificazione o consolidamento. Tecniche come la compattazione dinamica, il vibroflottaggio o l’iniezione di miscele cementizie/resine possono aumentare la densità e la coesione del suolo, riducendo così il rischio di liquefazione. Questi interventi sono particolarmente utili per fondazioni superficiali estese, dove le fondazioni profonde potrebbero non essere economicamente sostenibili. In alcuni casi, è possibile ridurre la suscettibilità del suolo alla liquefazione tramite il drenaggio delle acque sotterranee, abbassando il livello di falda. Tuttavia, detto intervento può essere realizzato solo attraverso l’installazione di trincee drenanti, pozzi e/o sistemi di pompaggio in grado di ridurre la saturazione del terreno e quindi il rischio di liquefazione. Definiti dunque i tipi di interventi che è possibile realizzare, sorge spontanea una domanda: cosa dice la legge? La Liquefazione dei terreni in Italia: Focus sulle Norme Tecniche In Italia, le Norme Tecniche per le Costruzioni del 2018 (NTC 2018) stabiliscono criteri specifici per la valutazione della stabilità del terreno nei confronti della liquefazione. La legge prevede che il sito presso il quale si realizza un fabbricato, deve essere stabile nei confronti della liquefazione. Con tale termine si intende l’insieme dei fenomeni associati alla perdita di resistenza al taglio o all’accumulo di deformazioni plastiche in terreni saturi, prevalentemente sabbiosi, sollecitati da azioni cicliche e dinamiche che agiscono in condizioni non drenate. La Suscettibilità al fenomeno della Liquefazione Se il terreno risulta suscettibile di liquefazione e gli effetti conseguenti appaiono tali da influire sulle condizioni di stabilità di pendii o manufatti, occorre dunque procedere ad interventi di consolidamento del terreno e/o trasferire il carico a strati di terreno non suscettibili di
Il Rischio Sismico in Italia: comprendere per mitigare
Menu Home Chi Siamo Blog Menu Home Chi Siamo Blog Contattaci Home Blog Il Rischio Sismico in Italia: comprendere per mitigare Il rischio sismico in Italia rappresenta una delle maggiori minacce naturali per il territorio italiano, data la frequenza dei terremoti e la vulnerabilità del patrimonio edilizio. Questo rischio è una funzione di tre componenti fondamentali: pericolosità sismica, vulnerabilità degli edifici ed esposizione di persone e beni. In sintesi, il rischio sismico misura il potenziale impatto di un terremoto su una determinata area. La pericolosità sismica riguarda la probabilità che si verifichi un terremoto di una certa magnitudo in un’area specifica. La vulnerabilità è legata alla predisposizione delle strutture a subire danni in caso di terremoto, mentre l’esposizione indica la quantità e il valore di persone e beni che potrebbero essere colpiti da un evento sismico. In un contesto come quello italiano, caratterizzato da una storia sismica significativa e da una distribuzione non uniforme della popolazione e delle infrastrutture, il rischio sismico varia notevolmente da una regione all’altra. Per esempio, mentre le regioni del Nord sono generalmente meno esposte, il Centro-Sud e le Isole mostrano una maggiore vulnerabilità a eventi sismici di grande intensità. Classificazione Sismica del Territorio Italiano L’Italia è suddivisa in quattro zone sismiche, definite sulla base della probabilità e dell’intensità dei terremoti. Questa classificazione è determinante per la pianificazione e la progettazione edilizia che altrimenti patirebbe danni continui a discapito della sicurezza della popolazione. Le Zone Sismiche italiane sono classificate come segue: La classificazione sismica del territorio italiano viene aggiornata periodicamente per riflettere le nuove conoscenze geologiche e sismiche, nonché i cambiamenti nella popolazione e nell’uso del suolo. Questa suddivisione è fondamentale non solo per la progettazione edilizia, ma anche per la gestione del territorio e la pianificazione urbana. Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 (NTC 2018) Le Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 (NTC 2018) rappresentano il riferimento normativo principale per la progettazione strutturale in Italia. Le NTC 2018 stabiliscono i criteri per la progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni, con particolare attenzione alla sicurezza strutturale in caso di eventi sismici. Secondo le NTC 2018, ogni costruzione deve essere progettata tenendo conto dell’accelerazione del suolo specifica per il sito, calcolata sulla base delle coordinate geografiche indipendentemente dalla zona sismica in cui si trova il comune. Questo approccio garantisce che le costruzioni siano adeguatamente progettate per resistere alle forze sismiche specifiche dell’area. In particolare, le NTC 2018 introducono l’obbligo di verificare la resistenza delle strutture non solo alle scosse principali, ma anche a eventuali scosse di assestamento. Una delle innovazioni delle NTC 2018 è l’introduzione di criteri più stringenti per la progettazione delle strutture in calcestruzzo armato, acciaio e legno, con particolare attenzione ai dettagli costruttivi che possono migliorare la capacità delle strutture di dissipare l’energia sismica. Ad esempio, per le strutture in calcestruzzo armato, è prevista la realizzazione di giunti speciali che permettano una maggiore deformabilità senza perdita di resistenza. Come Costruire in Zona Sismica Costruire in zona sismica in Italia richiede l’adozione di tecniche specifiche per garantire la sicurezza delle strutture. Il rispetto delle NTC 2018 è essenziale per ridurre il rischio di danni e collassi in caso di terremoti. Ecco alcuni principi fondamentali da seguire: Il Ruolo del Geologo nella Progettazione Antisismica Il geologo è una figura professionale indispensabile per la prevenzione del rischio sismico. Attraverso studi di microzonazione sismica, il geologo identifica le caratteristiche geologiche locali che possono amplificare gli effetti di sito di un terremoto. Questi studi sono essenziali per la progettazione delle fondazioni e per la valutazione del rischio di fenomeni come la liquefazione dei terreni, un processo in cui un terreno saturo d’acqua perde resistenza durante un terremoto e si comporta come un liquido, con conseguenze devastanti per le strutture sovrastanti. In particolare, il geologo svolge i seguenti compiti: Il geologo collabora strettamente con ingegneri e architetti per garantire che i progetti edilizi siano conformi alle normative sismiche e che le strutture siano adeguatamente protette contro i rischi sismici. La sua consulenza è particolarmente preziosa nelle fasi iniziali del progetto, quando le decisioni prese possono avere un impatto significativo sulla sicurezza dell’edificio. Casi di Studio: Lezioni dai Terremoti Recenti Gli eventi sismici che hanno colpito l’Italia negli ultimi decenni offrono importanti lezioni su come migliorare la gestione del rischio sismico. Uno degli esempi più rilevanti è il terremoto dell’Aquila del 2009. Questo evento ha evidenziato le gravi conseguenze della non conformità alle norme sismiche, con numerosi edifici che sono crollati o hanno subito danni irreparabili a causa di difetti nella progettazione e nella costruzione. Un altro esempio significativo è il terremoto del Centro Italia del 2016, che ha colpito duramente le regioni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. Anche in questo caso, molti edifici storici e abitazioni private sono stati distrutti o gravemente danneggiati. Tuttavia, le strutture che erano state costruite o ristrutturate seguendo criteri antisismici hanno resistito meglio alle scosse, dimostrando l’efficacia delle tecniche di costruzione adeguate. Questi casi di studio evidenziano l’importanza della prevenzione e dell’adeguamento sismico degli edifici esistenti. Le ricostruzioni post-terremoto hanno spesso portato a un miglioramento delle normative e a una maggiore attenzione nella progettazione antisismica. Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare per garantire che tutte le costruzioni in Italia siano sicure e conformi alle norme attuali. L’Importanza della Sensibilizzazione Pubblica La sensibilizzazione della popolazione sul rischio sismico è fondamentale per ridurre le perdite umane ed economiche in caso di terremoto. Le campagne di informazione, la formazione della popolazione e l’educazione alla sicurezza sismica sono strumenti essenziali per preparare i cittadini a gestire un evento sismico. È importante che le persone sappiano cosa fare durante e dopo un terremoto, come mettere in sicurezza la propria abitazione e come preparare un piano di emergenza familiare. Il ruolo delle istituzioni, delle scuole e delle associazioni di categoria, come l’Ordine dei Geologi e il Consiglio Nazionale dei Geologi, è fondamentale in questo contesto. Questi enti possono fornire informazioni accurate e aggiornate, promuovendo una cultura della prevenzione e della sicurezza. Perché È Fondamentale Costruire con Criteri Antisismici
Il Ruolo del Geologo.
Menu Home Chi Siamo Blog Menu Home Chi Siamo Blog Contattaci Home Blog Il Ruolo del Geologo Il geologo è un professionista chiave nella comprensione del territorio e nella gestione delle risorse naturali. Il suo lavoro spazia dallo studio delle rocce all’analisi dei rischi naturali, come il rischio idrogeologico e sismico. Questa figura professionale gioca un ruolo fondamentale nella sicurezza delle costruzioni, garantendo che ogni progetto sia basato su solide fondamenta. Questo articolo esplora in dettaglio le competenze e l’importanza del geologo nei vari contesti, con un focus particolare sul rischio idrogeologico, rischio sismico, ed alla gestione sostenibile di ambiente e territorio. La Geotecnica e la Stabilità Strutturale La geotecnica è una disciplina strettamente legata alla geologia che si concentra sull’interazione tra il terreno e le strutture costruite. Un’analisi geotecnica accurata permette di determinare la capacità portante del suolo, prevenendo cedimenti strutturali. Che si tratti di abitazioni, infrastrutture o edifici pubblici, il fine è sempre garantire la sicurezza delle persone e la stabilità dell’edificato. Grazie alle indagini geotecniche, il geologo può identificare problematiche come la presenza di argille espansive o terreni instabili. Soluzioni tecniche come l’installazione di micropali o l’uso di resine espandenti possono risolvere queste criticità, aumentando la sicurezza e la durabilità delle strutture. La geotecnica è il tema principale su cui orbita buona parte delle mansioni che spettano a questa figura tecnica che, con approcci multidisciplinari, relaziona per privati, tecnici, pubbliche amministrazioni e agenzie governative. Il Geologo nell’Ambito dell’Edilizia Nell’ambito dell’edilizia, il geologo è una figura imprescindibile. Durante la fase iniziale di ogni progetto, il geologo pianifica e supervisiona indagini fondamentali come i sondaggi geognostici e le indagini geofisiche. Questi studi forniscono dati essenziali sulla qualità del terreno, permettendo di progettare fondazioni adeguate. Inoltre, il geologo collabora con ingegneri e architetti per prevenire costi aggiuntivi derivanti da “sorprese geologiche”. Problemi come cedimenti delle fondazioni o crepe nei muri possono essere evitati grazie a una consulenza geologica preventiva. Per esempio, in un recente progetto residenziale, un’analisi accurata ha permesso di scegliere fondazioni profonde, evitando il rischio di cedimenti connessi a fenomeni di liquefazione. Gli studi di un geologo includono l’o studio’analisi imprescindibile delle caratteristiche fisiche e meccaniche dei terreni, essenziali per progettare fondazioni adeguate e prevenire problemi strutturali come il cedimento o, nei casi peggiori, il crollo delle strutture. Indagini Geotecniche e Stabilità delle Costruzioni Le indagini geotecniche rappresentano il primo passo per comprendere come il suolo interagisca con le fondazioni di un edificio. Attraverso queste analisi, si determina se il terreno è in grado di sostenere il peso delle strutture previste, evitando così il rischio di cedimenti. Il cedimento delle fondazioni è un problema molto grave che può manifestarsi con crepe nei muri, abbassamento del piano di calpestio (strade e/o marciapiedi) inclinazioni pericolose di un muro o addirittura il crollo parziale o totale dell’edificio. Prevedere e prevenire questi rischi è possibile solo grazie a una corretta analisi geotecnica, che permette di progettare fondazioni che siano stabili e sicure, anche in condizioni di carichi sia temporanei che permanenti. Esistono dei metodi per ripristinare e consolidare le fondazioni; a tal proposito abbiamo scritto un articolo che puoi approfondire cliccando qui. La Progettazione delle Fondazioni Il geologo collabora strettamente con ingegneri, strutturisti ed architetti per garantire che le fondazioni siano progettate in base alle caratteristiche specifiche del terreno. Questo processo è fondamentale per garantire la sicurezza strutturale, ma anche per prevenire costi aggiuntivi durante la costruzione che possono derivare dalla temuta sorpresa geologica. Problemi legati al terreno (presenza di argille espansive o strati di terreno instabili) possono richiedere l’adozione di soluzioni progettuali particolari, come fondazioni profonde o tecniche di miglioramento del suolo (installazione di pali, micropali o resine espandenti). In alcuni casi è possibile migliorare la stabilità di fabbricati esistenti con le tecniche prima descritte, tuttavia è fondamentale una consulenza preliminare del geologo per capire come intervenire con tempi e costi adeguati al problema occorso che varia di caso in caso. Per ulteriori approfondimenti in materia di consolidamento dei terreni post-operam su fondazioni o edifici affetti da cedimenti e lesioni, clicca qui. Il geologo può essere chiamato ad eseguire valutazioni post-evento calamitoso come un terremoto, un’eruzione o una frana, per verificare la stabilità delle fondazioni e la necessità di interventi correttivi. Il Geologo e la Sicurezza del Territorio Il suo contributo si estende anche all’analisi dei rischi ambientali mirati a garantire la sicurezza delle risorse idriche, del territorio e della popolazione. – L’Impatto Ambientale e la Sostenibilità L’interazione tra geologia e ambiente è fondamentale per la sostenibilità dei progetti. Il geologo non solo analizza i rischi sismici ed idrogeologici, ma considera anche gli aspetti dell’opera che influenzeranno l’ambiente circostante. L’analisi geologica del territorio consente di mitigare i rischi ambientali e garantire la protezione delle infrastrutture. In questo contesto, la valutazione di impatto ambientale (VIA) e la valutazione ambientale strategica (VAS) giocano un ruolo chiave. Sono strumenti utili a garantire la compatibilità dei progetti con il territorio nel rispetto delle normative ambientali. Dette procedure nascono dall’interazione multidisciplinare di più figure tecniche in cui il geologo si configura quale attore protagonista. – Normativa e Procedure: VIA e VAS sono regolate, a livello europeo, dalla Direttiva 2011/92/UE e, in Italia, dal D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale): stabiliscono le procedure per l’autorizzazione di opere pubbliche e private. Il geologo redige studi dettagliati che considerano la geotecnica dei terreni, il rischio idrogeologico dell’area, il rischio vulcanico ed il rischio sismico atteso in sito, rappresentando infine tutte le peculiarità dell’area in studio ed individuando matrici ed elementi esposti. Detti studi delineano le misure di mitigazione che assicurano la stabilità e la protezione dell’ambiente circoscritto al rischio individuato e/o all’impatto atteso dalla costruzione di un’opera. – Indagini Geofisiche e Bonifica dei Siti Contaminati: Il geologo interviene anche nell’ambito della bonifica dei siti contaminati. La sua expertise è essenziale per identificare e caratterizzare, principalmente, le contaminazioni del suolo e delle acque sotterranee. Collabora con ingegneri ed altri esperti per progettare ed implementare soluzioni che ripristinino la sicurezza del sito, garantendo al contempo la salute pubblica. Il geologo utilizza
La Relazione Geologica: Guida Completa per la Sicurezza delle Costruzioni
Menu Home Chi Siamo Blog Menu Home Chi Siamo Blog Contattaci Home Blog La Relazione Geologica: Guida Completa per la Sicurezza delle Costruzioni La relazione geologica è un documento tecnico fondamentale per pianificare, progettare e costruire opere edilizie e infrastrutturali in modo sicuro e sostenibile. Questo elaborato, redatto esclusivamente da un geologo abilitato, fornisce una comprensione approfondita delle caratteristiche geologiche e geotecniche di un sito, garantendo la stabilità e la durabilità delle costruzioni. Cos’è la Relazione Geologica? La relazione geologica analizza gli aspetti stratigrafici, strutturali, geomorfologici, idrogeologici e sismici di un’area. È un documento obbligatorio per tutte le opere che richiedono il deposito al Genio Civile e per progetti che coinvolgono carichi strutturali significativi. Tra le sue finalità principali: Relazione Geologica: normative di riferimento La relazione geologica deve essere redatta in conformità di una serie di normative tecniche e linee guida, tra cui: Applicazioni della Relazione Geologica La relazione geologica è un documento versatile e strategico, da utilizzate in vari contesti di progettazione, tra cui: Come si Redige una relazione geologica? La struttura generale del documento presenta uno schema di base comune che, all’occasione, subisce delle discrete variazioni. Sarà il geologo a decidere quali temi approfondire in funzione del progetto, del contesto in cui viene realizzato. Di seguito si riporta uno schema ordinario dei contenuti “minimi” di una ordinaria relazione geologica. 1. Introduzione Introduce al documento e spiega brevemente quali sono i termini di affidamento d’incarico. Individua, inoltre, una serie di dati che è possibile suddividere nel seguente elenco: 2. Contesto Geologico Descrive le peculiarità geologiche dell’area su scale differenti, tenendo conto di tutti gli aspetti geologici fondamentali per l’analisi accurata del territorio. Essenzialmente valuta i seguenti aspetti: 3. Indagini geognostiche e geofisiche Questo paragrafo contiene la descrizione accurata delle indagini scelte, dei metodi e delle analisi scaturite dai dati ottenuti. Si divide in: 4. Analisi dei Rischi Geologici 5. Modellazione Geologica Descrive il modello geologico ottenuto dalla totalità di studi eseguiti sull’area in esame; integra sia i dati bibliografici che i dati ottenuti dalle prove geognostiche e geofisiche. Viene rappresentato sia numericamente che mediante una serie di grafici e rappresentazioni tabulari. Tuttavia il documento più rappresentativo e distintivo è la sezione geologica. La Sezione Geologica viene realizzata graficamente mediante lo studio eseguito sulle strutture geologiche del sottosuolo che, lungo un asse preferenziale mostra, in sezione laterale, la disposizione dei vari strati e le strutture principali che caratterizzano il volume di terreno investigato. La sezione geologica mette in luce i rapporti tra gli orizzonti in maniera chiara e distintiva; è un elaborato di stretta competenza del geologo. La sezione geologica è il documento fondamentale per fornire al tecnico progettista, un’idea chiara e nitida del contesto in cui sta realizzando un opera civile. L’utilizzo di tecnologie avanzate oggi consente, inoltre, di realizzare modellazioni 3D e di rappresentare dunque la sezione geologica in forma di modelli CAD (e non solo), rendendo ancora più chiaro il rapporto tra le formazioni geologiche e favorendo una progettazione sempre più accurata. 6. Le Conclusioni Riportano sinteticamente tutte le informazioni geologiche, geotecniche e sismiche delineate dagli studi del sito, evidenziando i punti critici e le opportunità progettuali, seguite da raccomandazioni specifiche per la progettazione. Comprende dei suggerimenti applicativi utili per ridurre i rischi attesi. La Relazione Geologica: il vantaggio della prevenzione. I Vantaggi della Relazione Geologica? In conclusione, la relazione geologica è un documento complesso, dettagliato, multidisciplinare, che varia in funzione dell’area di intervento e dall’opera che si intende realizzare. Integra dati raccolti tramite svariate tecniche di indagine e li interpreta alla luce delle normative vigenti. Fornisce una comprensione approfondita delle condizioni del sottosuolo e dei rischi attesi, permettendo ai progettisti di sviluppare soluzioni sicure e sostenibili. La sua redazione richiede competenze in svariati ambiti scientifici e l’uso di tecnologie avanzate, assicurando, per ogni progetto (edilizio o infrastrutturale che sia), una gestione solida delle consapevolezze inerenti ai terreni su cui verrà fondato il tuo bene immobile. Una relazione geologica ben realizzata da un professionista esperto, evita “sorprese geologiche” e problemi strutturali connessi a cedimenti. Previene dunque dispendiose variazioni in corso d’opera, preservando nel tempo la bellezza e la sicurezza della tua casa. Ti serve una Relazione Geologica? Contattaci! Hai bisogno di una relazione geologica per il tuo progetto a farsi? Perfetto! Sei nel posto giusto. Se desideri maggiori informazioni sui nostri servizi e vuoi fissare un appuntamento telefonico per approfondire i dettagli del caso, contattaci oggi stesso! Manda una mail ad info@studiosanfelice.it, scrivici un messaggio whatsapp al numero che trovi nella sezione CONTATTI o compila il form che trovi qui. Domande Frequenti: 1. Chi può redigere una Relazione Geologica? Solo un geologo abilitato può redigere e asseverare questo documento. 2. Quanto tempo serve per redigere una relazione geologica? Dipende. Per lavori privati di piccola e media entità, al netto di indagini già eseguite e dati già ricevuti o analizzati, i tempi di consegna dell’elaborato cartaceo vengono stimati in 7-10 giorni lavorativi successivi alla ricezione dei certificati di laboratorio e delle prove realizzate in sito. Laddove viene però richiesto un modello geologico complesso del sottosuolo, con elaborati cartografici di un certo spessore ed informazioni molto approfondite del sottosuolo, i tempi aumentano in proporzione agli importi connessi al servizio. 3. Quando è obbligatoria la Relazione Geologica? In ambito civile, la relazione geologica va redatta solo quando c’è la necessità di installare dei carichi nuovi e permanenti su di un terreno di cui vanno verificati i parametri geotecnici. Fanno dunque seguito una serie di studi propedeutici al deposito al Genio Civile al fine di ottenere utili il nullaosta ai lavori. 4. Quali rischi copre la Relazione Geologica? Valuta rischi sismici, idrogeologici, vulcanici, di liquefazione e subsidenza, proponendo soluzioni per mitigarli. 5. Quando devo chiamare un geologo? Il Geologo è una figura tecnica da contattare in fase di prevenzione. In ambito civile, tratta problematiche connesse all’interazione tra terreno e struttura portante del fabbricato che intendi realizzare o ampliare. Ogni volta che ritieni opportuno eseguire dei lavori che comportano l’applicazione di nuovi carichi permanenti sui terreni, necessiti di dover sentire il parere del geologo